Itinerari
cicloturistici per mountain-bike |
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Si prosegue e in prossimità di Oliosi si incontra la Lapide de "La bandiera" che ricorda la difesa della neonata Bandiera Tricolore da parte di un manipolo di patrioti durante una delle guerre di indipendenza. Da Oliosi si riprende nuovamente la valle del Tione verso nord e dopo una grande curva nella piana si riprende la strada asfaltata fino a San Rocco dove è visibile l'omonima chiesetta costruita con sassi di porfido dopo la peste del XVI secolo come ringraziamento al Santo per lo scampato pericolo. Da San Rocco è possibile arrivare a Guastalla Nuova pedalando dapprima verso nord e poi verso sud su una piacevole strada bianca tra i campi. Guastalla Nuova è una cortequadrata con al centro una splendida villa padronale del 1600 e di lato una cappella del 1700 in stile neoclassico. I filari di grandi pioppi che contornano le strade di accesso alla corte con uno degli elementi più caratteristici del paesaggio circostante. Dalla grande corte si imbocca la strada contornata dai pioppi che ci riporta verso Sommacampagna passando prima da Casazze. |
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n.
2 Il monte Mamaor |
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Si aggira, prima su strada asfaltata e poi su strada bianca il comprensorio Cà Baldassare, quindi superata la provinciale si arriva a Venturelli sotto il Monte Mamaor, o Monte Maggiore, ultimo baluardo a sud delle colline moreniche. La maggior parte del colle è occupata da una zona militare, ma la cima è accessibile da una ripida stradicciola e permette, nelle giornate nitide, un'incredibile visione a sud della pianura padana fino agli Appennini e a nord della cerchia delle Alpi. Scesi dal monte si rientra verso Villafranca percorrendo un breve tratto della strada provinciale e successivamente costeggiando su una piacevole strada bianca contornata di siepi ed alberi l'argine del Tione. Lungo il breve tratto di strada provinciale si incontra dal lato sinistro un rudere di grosso muraglione costruito con ciottoli e malte detto Castello della Gherla, uno dei pochi resti del Serraglio, una muraglia che si estendeva da Borghetto sul Mincio fino alle paludi di Grezzano. Il grande muraglio protetto da un fossato è stato costruito da Mastino II e suo figlio Cangrande, signori di Verona per proteggersi dai mantovani verso la metà del XIV secolo. La grande opera chiamata Muraglia del Serraglio è caduta in disuso nei secoli successivi con l'affermarsi dell'artiglieria e col tempo venne demolita per ricavare materiale da costruzione. Attualmente sono visibili alcuni resti sulla riva sinistra del Tione tra Villafranca e Madonnina di Prabiano. |
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